Separazioni

L Falchero

Amore

nonna
ancora respiro quella pace della sera
con te,
nella baracca dell'orto
quando i conigli appena nati
annusavano
la madre e gli odori di fieno
ricordo quella tua riservata tenerezza
e il conforto
del nostro dialogare, del silenzio
e del tuo amore
padre
quante volte ti sorpresi a contemplare
il lago
in solitudine e con gli occhi lucenti
quante volte ti spiai chino e felice
su un nuovo libro
a viaggiare tra mondi lontani e grandi idee
ancor sento quell'inconscia sicurezza
che mi davi
con il tuo accettarmi a tutto tondo
nella naturalezza dell'amore
maestra
e signora dai boccoli morbidi e grigi
le mani macchiate
che mi tenevi nel banco in castigo
quello accanto alla cattedra, a te
per avermi vicina:
tua prediletta e monella scolara
ho ancora quella lettera dell'ultimo anno
ingiallita
con le parole grandi, enormi
(ch'è così che si scrive ai bambini)
ricolme d'amore
dolce amico
che giocavi a tessere le trame celesti
e donarle
in pagine eleganti fresche di pioggia
che immaginavi albe marine e tramonti
camminando
nel fragore delle strade affollate
quante volte ancor mi sostiene
quella tua comprensione
quel'infonder sempre coraggio e fiducia
nell'amore

e l'altra parte di me?
quella che vado cercando in altre genti
inutilmente
perché nessuna appieno mi combacia?
qui, dove il glicine a grappoli fiorisce intrecciato
al gelsomino
sfoglio curiosa e attenta un album d'invenzioni
alzo lo sguardo e rivedo una donna
che lesse
un tempo i nostri volti lieti e le poesie
mentre rintocca dolente quel battito lontano
e non comprendo
se sia mia ossessione o eco di cuori ancor stretti
nell'amore.

La morte è un rapace, che non porta via l'amore
...separarsi in vita
è insopportabile condanna
e sempre si richiede un altro appello.

L Falchero

29/07/2009 01:09| 4| 3637

Opera pubblicata ai sensi della Legge 22 aprile 1941 n. 633, Capo IV, Sezione II, e sue modificazioni. Ne è vietata qualsiasi riproduzione, totale o parziale, nonché qualsiasi utilizzazione in qualunque forma, senza l'autorizzazione dell'Autore.
La riproduzione, anche parziale, senza l'autorizzazione dell'Autore è punita con le sanzioni previste dagli art. 171 e 171-ter della suddetta Legge.

Nota dell'autore:

«la morte naturale o per lunga malattia di una persona cara. nonna, padre o adorata maestra, non ferisce quanto le separazioni volute e ingiuste da coloro che sono ancora in vita e potrebbero in qualche modo starci accanto. La morte non uccide l'amore, l'abbandono deliberato si! ...anche se; finché c'è vita ...c'è speranza... almeno questo è il "luogo comune" a cui ci si aggrappa...»

Commenti di altri autori:

«Una bella accorata poesia sul mondo che ci circonda ...gli affetti piu' cari che purtroppo si separano da noi con il tempo... molto peggio le separazioni per cuori infranti vero? Bella e profonda!»

Paolo Eroli (29/07/2009)

«La morte ferisce il cuore che soffre il distacco ma capisce... l'abbandono non si può giustificare ma, come dici, resta la speranza d'ogni giorno, perché in questa vita ancora c'è spazio per rimediare.
Bella esposizione di sentimenti e profonde nostalgie, molto gradita e apprezzata.»

Kiaraluna (29/07/2009)

«La premessa è che hai scritto una poesia di una bellezza straordinaria... aggiungo però che se un legame viene meno, proprio perché la vita è un soffio, occorrerebbe armarsi di buona volontà a voltar pagina... chi non apprezza non merita... mettici una croce sopra e pensa: lui senza di me è un uomo morto... ma io anche senza di lui sono ancora viva!»

Antonella Bonaffini (29/07/2009)

«Mi è piaciuta questa poesia dove glia ffetti veri quelli impressi nel cuore si
intrecciano nonna padre maestra per ognuno di loro c'è un pezzo di te
manca qualcuno all'appello qualcuno per poter essere veramente serena
l'ho trovata piena d'affetto mi è piaciuta la conservo»

Danielinagranata (29/07/2009)

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